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Le donne che non hanno voce, quelle che non hanno volto, quelle che non hanno presenza. Sheila McKinnon, fotografa canadese, è andata a cercarle nei campi di lavoro, nelle filande di Jaipur, nelle favelas, nelle capanne africane, negli slums. Ha colto la loro essenza, di donne che non possono dire niente, nate invisibili, anche se avrebbero molto da raccontare. “Born Invisible” è una mostra sul silenzio pieno di rumore di queste donne, da poco inaugurata al Museo di Trastevere a Roma e aperta fino al 28 settembre.
Curata da Victoria Ericks, ambasciatrice in Italia per la onlus “Women for Women International”, è una mostra da vedere per chiunque abbia a cuore quella dignità che l’altra metà del cielo sembra faccia fatica a ottenere.