Tutto quello che serve lo trovi sulla EDT/Lonely Planet “Berlino” (in italiano, attenzione alla data di stampa).
Tutto quello che sogni nel film “Il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders. Tutto lo spirito dell’attesa, nel libro “Lettera a Berlino” di Ian McEwan.
Il resto non non ha importanza: è già tutto vecchio nel momento in cui si è là.
Il mio è un viaggio solitario, fitto di emotivi appunti serali e di fotografie ed acquerelli forse già virati al seppia, tanta è la velocità di rinnovamento di questa metropoli.
Spero di indurre ad un amore che per me non è stato immediato, ma poi molto profondo: non è una città da “colpo di fulmine”. Bisogna dimenticare le guide, le riviste, i servizi televisivi, per allontanarsi dalla loro fastosa celebrazione che sa di finto e provare a cedere con pazienza alla sottile seduzione che viene dalla testa. Meglio se si è giovani o molto giovanili.
di Maria Grazia Frilli
Muoversi
Berlino è molto estesa, anche se non sembra guardando una cartina. Camminare, quindi, può essere un’attività piacevole ma limitata a pochi quartieri. Muoviti in metropolitana. E’ vastissima ed è formata dalle linee U (metropolitana sotterranea) e S (metropolitana che va anche in superficie). Capirci qualcosa non è immediato, in quella confusione di intrecci. Oltretutto le piantine sparse dappertutto sono a prova di presbite. Ma la gente si presta volentieri ad aiutare una turista in difficoltà. Su ogni vettura c’è spazio da vendere per passeggini, carrozzine e biciclette.
Il taxi, in compenso, non costa moltissimo. Due euro alla partenza e circa 7 euro per uno spostamento da centro a semi-centro.
Dormire
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Mangiare
Sale e Tabacchi
Kochstrasse 18
tel 030 2521155
Il nome ti fa capire che qui un caffè più che decente non è solo una promessa. Aria da bistrot chic, la mattina è un posto da colazione con giornali, a mezzogiorno da lunch informale e la sera da cena carina, magari nel giardino. Piatti, vini e spirito italiano, a opera di Pietro De Vitis che ha lasciato la Puglia e da Berlino non si muove più. Con ragione: oltre a questo ristorante-bistrot (ricavato da una fabbrica tessile anteguerra) ha aperto l’Osteria n. 1 ed è in procinto di aprire la Sezione Palmiro Togliatti, a Berlino est. Clientela intellettuale e star del cinema durante la berlinale.
Liebermanns
Judischen Museum
Lindenstrasse 9
tel 030 25939760
Cibo ebraico, riunione e summa di tutti i cibi ebraici sparsi per il mondo. Ma non cucinato secondo le direttive kosher. Chi è stricktly, può comunque avere piatti kosher fatti arrivare da Monaco, aperti al momento e serviti in posate di plastica. Chi è curiosa di sapori diversi, trova nei tanti piattini (fantastico l’antipasto) motivo di scoperta culturale. Aperto per la colazione e la sera.
Theodor Tucher
Pariser platz 6a
tel 030 22489464
Più di una libreria e più di un ristorante: una libreria e ristorante insieme, dove i tavolini, al piano terreno e nel corridoio del primo piano, sono a pochi centimetri dagli scaffali e tra un’insalata e un piatto di pesce scegli cosa leggere una volta tornata a casa.
Offenbach Stuben
Stubbenkammerstrasse 9
tel 030 4458502
Una stube tradizionale e arredata in modo caloroso in una vietta sperduta di Berlino est. Si mangia (bene) cucina tipica ascoltando musica classica.
KaDeWe
Tauentzienstrasse 21
tel 030 212210
L’ultimo piano del grande magazzino più famoso della città è un irresistibile luogo fatto di tanti banconi dove assaggiare diverse specialità: c’è quello delle ostriche, quello del sushi, quello delle salsicce e dei bratwurst e via mangiucchiando. Alla fine hai fatto un pasto completo e non te ne sei nemmeno accorta. Divertente oltre che gustoso.
Shopping
Marsano
Friedrichstrasse 58
tel 030 2061473
Si trova nel Mitte ed è un bellissimo negozio di fiori, composizioni,
piantine ma anche stile di vita in verde, con libri su giardinaggio e feng shui e cd di musica lounge.
Leisieffer
Friederichstrasse 78
tel 030 20458158
Una vera boutique del cioccolato, con scatole di bonbon, truffen, marzapane e piccoli dolcetti. Ideale se devi fare un regalo (anche a te stessa).
Dom
Friedrichstrasse 76
tel 030 20947395
Stranezze targate anni 70, tutte un po’ kitch e piuttosto divertenti, dai cuscini gonfiabili, alle lampade buffe, alle cornici luccicanti.
Tabularium
Grose Hamburger Strasse 28
tel 030 2808203
Una libreria e negozio di giocattoli pollitycally correct, in legno, atossici per la mente oltre che per il corpo. Una sezione in fondo al negozio è dedicata alla cultura ebraica e agli usi, con libri ma anche kippa e cosmetici, vino kosher e musica klezmer.
Katharina Signart
Oranienburger strasse 27
tel 030 28384595
Cappelli originali senza essere troppo estrosi. Non puoi andarci ad Ascot, ma sono perfetti per una serata speciale o per andare a fare la spesa e apparire una giovane signora insolita.
Hanf Haus
Grose Hamburger strasse 1
tel 030 28097297
Hanf in tedesco significa canapa e tutto quello che trovi qui dentro viene dalla pianta magica e proibita. Dai pantaloni ai cappelli, dalle creme per il corpo agli shampoo, dal the alle caramelle, dalla cera per i mobili al lecca lecca tutto ha il profumo e il gusto (ma non gli effetti) della marjuana. Assolutamente da vedere.
Bucherbogen
Kichstrasse 19
tel 030 2511345
Una bellissima libreria, tutta in metallo minimal, dedicata all’architettura, al design, alla fotografia, alla grafica. Solo donne a servire i clienti.
Leinen Kontor
Tucholskystrasse 22
tel 030 28390277
Tovaglie, lenzuola, strofinacci, biancheria per la casa tutti rigorosamente il lino in colori soft come il bianco, il lilla, l’ecru. Tutto fatto a mano e sotto gli occhi dei clienti da Eva Endruweit.
Trippen
Rosenthaler strasse 40
al’interno del Hackesche Hofe
Piu’ che scarpe sono uno stile di vita. O ti piacciono da impazzire o te ne vai lanciando uno sguardo di compatimento alle commesse. Suole spesse, design azzardato, colori decisi: sono tedesche, ma se non le compri qui devi poi rivolgerti ai 7 negozi in Giappone per trovarne un paio uguali (a parte qualche modello che si affaccia dalle vetrine di qualche negozio londinese o parigino). Alcuni modelli possono essere realizzati su misura e ogni scarpa ha due tipi di soletta (piu’ fine, piu’ spessa) per il confort ottimale.
I caffè
Catherine’s
Friedrichstrasse 90
tel 030 201555
All’interno del Dussmann è un caffé americano, dove trovi cheescake, brownies e altre golosità a stelle e strisce. Aperto da lunedì a sabato dalle 9 alle 22.
Dachgarten Restaurant
platz der Republik 1
tel 030 22629933
Il caffè del Reichstadt, dove vanno a colazione i membri della Bundestag. Non a caso nel menu trovi il Breakfast from Clinton (scrambled eggs, bagel e un chewing gum), o la colazione with Chirac (croissant e marmellata) o, ancora, la colazione di Edmund Stoibus (con salsicce e birra). E’ aperto dalle 9 a mezzanotte, ma l’ultima prenotazione viene presa alle 22. E a proposito di prenotazioni, se telefoni e fissi un tavolo ti viene dato un numero di prenotazione; comunicandolo al lift dell’ascensore per disabili all’esterno del Reichstag puoi evitare la lunga coda per salire alla cupola (per altro meravigliosa) progettata da Norman Foster.
Einstein
Kurfustrenstrasse 58
tel 030 2615096
Bellissimo caffé in stile viennese, in una villetta storica. Non confonderlo con gli altri Einstein Café della città. Qui c’è stato l’immancabile vecchio Hemingway, uno che di buoni locali se ne intendeva. Siediti a uno dei tavolini per un kaiserschmarren (una specie di grande crèpe a pezzetti cosparsa di zucchero a velo con salsa di ciliegie, piatto viennese accolto dai tedeschi). Se preferisci il caffè, qui trovi l’espresso, il marocchino, il genovese e molti altri.
Film Museum Café
Potsdamer strasse 2
Al piano di sotto del (bellissimo) museo del film e di fronte al multisala. Un bancone illuminato che cambia colore, tavolini nell’oscurità, intellettuali, studenti, gente appassionata di cinema che beve qualcosa tra una pellicola e l’altra. Grande fascino tutto in un caffé.
La città ebraica
Magari è solo senso di colpa. Oppure legge della compensazione. Ma è un fatto che Berlino, la città in cui è partita la sistematica distruzione del popolo ebraico, siano numerosi i monumenti, i memoriali o comunque i luoghi dedicati al popolo ebraico e alla sua cultura, di ieri ma anche di oggi.
A cominciare dal bellissimo e scioccante Judisches Museum (Lindenstrasse 9, tel 030 308785681). Inaugurato nell’ottobre 2001, è un percorso nel dolore e nella conoscenza, che non lascia indifferenti. Niente a che vedere con un museo tradizionale: non ci sono quadri da ammirare ma brandelli di storia vera, reale, vissuta e, nella maggior parte dei casi, terminata in qualche campo di concentramento. Già l’edificio è uno squarcio nella città: progettato dall’architetto Daniel Libeskind, è un imponente complesso di acciaio e vetro, solido, massiccio, trafitto da cinque grandi “tagli”, come cinque ferite che lo attraversano. Ha la forma di una stella di David spezzata e si distribuisce lungo delle assi dal nome significativo: l’asse della continuità, l’asse dell’esilio, che termina in un giardino i cui “alberi” di cemento danno luogo a una sensazione di totale spaesamento in chi lo attraversa, e l’asse dell’Olocausto, che termina in una torre di cemento alta, stretta e gelida: una volta dentro (e il tonfo della pesante porta dà un colpo allo stomaco) si intravede la luce da un’unica irraggiungibile fessura, e i rumori attutiti del mondo esterno, dove la vita continua, lasciano un profondo sgomento.
Se la visita al museo ha lasciato la curiosità di seguire da vicino le tracce della vita ebraica, passata e presente, si può continuare il viaggio vedendo la Nuova Sinagoga (Oranienburger strasse 30) si trova nel Mitte, il quartiere oggi più trendy della città. Consacrata nel 1866 fu per molto tempo il più grande luogo di culto giudeo d’Europa. In parte distrutta dalle bombe del 1943 è stata ricostruita in modo originale: la parte anteriore ha mantenuto l’antica struttura moresca, il retro è un inno alla più assoluta modernità.
Alla Topografia del terrore (Niederkirchnerstrasse 8) dove un tempo si trovava il quartier generale della Gestapo, nei pressi del Checkpoint Charlie, ora si visita una mostra all’aria aperta sulle atrocità naziste. Mentre passeggiando nel Bavarian Quarter, a Schoneberg, si legge la storia ebraica sui lampioni del quartiere, disseminati di piccoli messaggi sottoforma di foto o raffigurazioni della vita ebraica di tutti i giorni in contrasto con le leggi naziste volte al totale annientamento degli ebrei.
Commovente è il monumento della Grosse Hamburger Strasse, dove gli ebrei destinati ai campi di sterminio venivano riuniti, e quello della stazione Grunewald, da cui partivano i treni dell’olocausto.
Naturalmente la Berlino ebraica non è solo ricordo e dolore. Le molte sinagoghe e l’Associazione culturale ebraica (Oranienburg strasse 26) testimoniano una tolleranza e un’accettazione totale degli ebrei tedeschi.
Consigli
l tedesco non è una lingua facilissima e gli indirizzi possono essere veri scioglilingua. Se non sei sicura della tua pronuncia, porta con te un pezzo di carta con l’indirizzo da mostrare a tassisti o persone a cui chiedere informazioni.
Sconsigli
• I tassisti non sono così pratici della città come ci si potrebbe aspettare. Almeno quelli “non tedeschi” (e sono molti). E’ meglio se fai vedere su una cartina il luogo che vuoi raggiungere.
• E’ antipatico da dire, ma i berlinesi non hanno fama di essere persone cordiali e gentili. Se non vuoi urtare la loro sensibilità non ti comportare da italiana in vacanza (e scusaci lo stereotipo) urlando nel cellulare ogni momento, non rispettando le file e simile “pratichette” poco riguardose applicate da tanti connazionali all’estero.
• Il discorso della poca gentilezza lo trovi anche quando entri in un negozio. Le commesse non sembrano proprio contentissime di vederti, almeno a una prima impressione. Soprattutto se cominci a toccare tutta la merce.
• Alla faccia del fatto che il movimento dei verdi è praticamente nato in Germania, a Berlino si fuma dappertutto. Non pretendere la sala non fumatori (che non sempre c’è) o che il tuo vicino di tavolo spenga la sua sigaretta. Non puoi fare altro che rassegnarti alla realtà: per non tornare a casa con l’intera valigia puzzolente di nicotina, puoi solo destinare un maglione o una camicia ai locali più “tossici”.
• Niente shopping al sabato pomeriggio: i negozi chiudono tra le 13 e le 16.
• La famosa efficienza tedesca sembra sfumare nei ristoranti: i camerieri sembrano punti dalla mosca tze-tze e ti servono con lentezza a volte esasperante.
Numeri utili
Ente per il turismo tedesco a Milano: 02 877323
Consolato italiano: 030 2611591
Emergenza medica: 310031
Ambulanza e Vigili del fuoco: 112
Polizia: 110
Info Trasporti Pubblici: 19449
Taxi: 69022
Lufthansa: 06 6529286
Alitalia: 06 65643
Diario da Berlino di Maria Grazia Frilli
notizie pratiche di Daniela de Rosa