Lo dico subito: non sono mai stata una patita dei Caraibi. Non ne vedo il fascino, lo ammetto. Tutte le volte che ci sono stata, in isole diverse ogni volta, ho avuto la stessa sensazione: mare bellissimo, spiagge meravigliose, ma niente altro da vedere, un’atmosfera molto americanizzata e una popolazione che ti guarda sempre come se ti sopportasse e non gli stessi troppo simpatica.
Barbados non è che faccia poi tanta eccezione. Ma te la racconto, perché ci ho passato un tempo piuttosto lungo e qualcosa da dirti ce l’ho. Prima di tutto la collochiamo. Barbados è un’isola delle Piccole Antille, fa parte del Commonwealth (la regina Elisabetta è sovrana) ed è inglese, non americana, in tutto e per tutto, a cominciare dal tipo di viaggiatori che ospita. Lo sport nazionale è il cricket, al pomeriggio si beve l’high tea. Insomma, God save the Queen.

A Barbados le case sono di legno, colorate di colori vivaci

La prima cosa che noti quando arrivi a Barbados sono i colori: le case, dall’architettura tipica del sud degli Stati Uniti, con il portico di legno, sono tutte coloratissime di giallo, azzurro, rosa. Mettono allegria e sono sparse in tutta l’isola, sulla costa e al centro. Le ville dei vip, quelle che hanno reso i Caraibi famosi, sono molto meno visibili, nascoste da alte siepi. E comunque sono tutte concentrate lungo la dorsale ovest dell’isola, quella dove le spiagge sono più bianche e il mare più calmo.

È qui che si concentrano i visitatori da spiaggia, le ville chic, i ristoranti più carini (dei quali parleremo più avanti). La parte bella va dalla capitale Bridgetown verso nord. La capitale in sé non ha niente di bello da offrire e la puoi comodamente saltare. Salendo verso nord trovi spiagge, spiagge e ancora spiagge. Alcune appartengono alle ville o agli hotel, quindi sono riservate, altre sono aperte a tutti. In cime arriva a Speightstown, cittadina sonnolenta abitata quasi esclusivamente da locali e con un piccolo mercatino la mattina.

The Archer Hall a Speighstown

Tutto quello che sulla costa ovest è calmo, trasparente e cristallino, diventa agitato e spumoso sulla costa est. Lungo quella costa, dove le spiagge lasciano il posto alle rocce, il mare forma grosse onde, il bagno non è particolarmente consigliato a causa delle forti correnti e, al massimo, si avventurano i surfisti.

 

La parte est dell’isola è dedicata al surf

Parliamo di cibo, che ai Caraibi non è mai una grande sorpresa. Ci si aspetterebbe una grandissima quantità di verdure, visto il clima. Invece no. Ci si aspetterebbe una grandissima varietà di pesce, visto che si tratta di un’isola di un mare tropicale. Invece no. Quello che trovi è il flying fish e il mahi-mahi. Da mangiare con il riso, oppure alla griglia. Diciamo che la vista del mare al tramonto del tuo ristorante sulla spiaggia bilanciano il menu non esattamente vario.

Così si presenta il flying fish, principale piatto di Barbados

Passiamo all’argomento “Cose da fare”, mettendo in conto che ci sia qualcuna che vuole fare qualcosa di diverso rispetto allo stare al sole o in acqua.

Grandi attrazioni non ce ne sono. Storia, pochina. C’è da visitare la St. Nicholas Abbey, una tenuta con piantagioni di canna da zucchero e annessa distilleria di rum (che puoi comprare, oltre che assaggiare).

La St.Nicholas Abbey, con annessa distilleria di rum

Oppure visita Hunte’s Garden, e ammira i fiori meravigliosi.

Oppure vai a caso e scopri qualche edificio degno di nota.


Ti metto qui la mappa dei luoghi di cui ti ho parlato.