Oggi inizia quel fenomeno di costume britannico che va sotto il nome di Royal Ascot. O meglio, inizierebbe se non. ci si fosse messo di mezzo il coronavirus. E quindi, per la prima volta in 68 anni, anche la regina, grande appassionata delle corse di cavalli, che di Ascot non se ne è mai persa nemmeno uno, dovrà stare a casa.
Per chi non lo sapesse (ma davvero c’è qualcuno che non lo sa?) Royal Ascot, fondato dalla Regina Anne nel 1711, è una settimana di corse di cavalli dove, più che il fantino, la puntata, il vincitore, conta l’atmosfera. Ci si prenota mesi prima, si comprano biglietti quasi introvabili, si pensa al vestito e soprattutto al cappello.
Per chi va nel Royal Enclosure, la parte più ‘in’ e più vicina alla regina, c’è tutto un dress code da seguire. Gli uomini devono indossare il morning suit con il cappello a cilindro (top hat), le donne non devono avere scollature o minigonne e devono indossare il cappello. Non il fascinator, proprio un cappello-cappello, perché dove c’è la regina non si va a capo scoperto, come gli ebrei da Dio.
Che poi il cappello in questione abbia la forma di torta margherita, di grattacielo di Manhattan o di campi da calcio non ha assolutamente importanza. Anzi, più è strano, meglio è.
Ascot inaugura la season, è un momento di socialità, il pic-nic sul prato prima delle corse prevede che ci si porti champagne a fiumi e perfino i fiori da mettere in centro tavola (e la tavola pieghevole, ovviamente, le sedie e il tendone). Insomma, un affar serio, che vede le signore british impegnate mesi prima nella scelta dell’outfit adatto.
Tutto questo, che impegna un notevole indotto ed è anche – fidati, ci sono andata tre volte – piuttosto divertente, quest’anno non ci sarà. Ascot si terrà, da oggi e fino al 20 giugno, a porte chiuse. Ma non è una brutta notizia. Anzi, è una notizia bellissima per chi ad Ascot avrebbe sempre voluto partecipare ma non ha mai avuto l’opportunità o le conoscenze (perché per entrare al Royal Enclosure ci vogliono, eccome se ci vogliono, ti deve invitare qualcuno che ci va da almeno dieci anni, sennò ciccia). Perché se è vero che ad Ascot non si potrà andare, Ascot verrà a casa tua, con il programma chiamato Royal Ascot at home. Non solo potrai seguire le corse dei cavalli ma potrai avere i consigli del mastro giardiniere Jeremy Lockwood su come creare la perfetta rosa Queen Anne da mettere nel tuo cestino, potrai fare il tuo cappello da uomo o da donna seguendo i consigli del milliner Awon Golding, potrai ricreare un perfetto afternoon tea.
Insomma, non ti mancano le idee. E questa potrebbe essere la tua unica occasione di andare ad Ascot gratis sapendo che la regina è lì di fianco a te, anche se in maniera virtuale. Si può non approfiìttarne?