La passione per la musica arriva quando arriva. Non avvisa, non bussa alla porta. Per Alessandra, 38 anni, di Catania, è arrivata durante il lockdown e senza che lei se lo aspettasse.
“A casa, da piccola, c’è sempre stato un pianoforte perché mia sorella lo suonava. Era però un pezzo di arredamento, che mi affascinava ma che non avevo mai suonato. Avevo fatto due lezioni quando avevo cinque anni, poi basta. Il mio compagno (da cui Alessandra è separata, ndr) lo suona molto bene. Volevo fare appassionare il mio figlio maggiore, Diego, 10 anni”.
A gennaio aveva iniziato a mandarlo a lezione di pianoforte. Poi è arrivato il lockdown e le lezioni si sono interrotte. Il padre, che vive in un’altra città, aveva inviato al figlio una tastiera elettronica perché il figlio potesse esercitarsi anche in assenza dell’insegnante. La tastiera però era rimasta a prendere polvere in salotto, perché il figlio non era poi tanto entusiasta di imparare a suonare senza qualcuno che gli insegnasse.
Guardala oggi, guardala domani, quella tastiera silenziosa attirava più Alessandra del figlio.
A forza di rigirarsela tra le mani, Alessandra la accende e prova a suonarla. Poi cerca un’applicazione per imparare, la scarica, e si cimenta.
“Mi ci sono appassionata e mi sono esercitata tutte le sere. Non ricordavo niente di note, pentagramma, accordi. Ma qualcosa sono riuscita a mettere insieme”.
Alessandra a settembre si vuole iscrivere alla stessa scuola del figlio, anche se ora ha iniziato di nuovo a lavorare come assistente di direzione in un centro commerciale.
La passione per la musica non ha bussato, non ha avvisato, ma è arrivata impetuosa.
“Il lockdown mi ha dato tantissimo. Mi ha restituito il tempo con i miei figli, la compagnia dei miei genitori a cui ho chiesto di venire a vivere con me in questo periodo. Ho scritto un piccolo romanzo che mi portavo dietro da tre anni e mi sono avvicinata al pianoforte”.