Prendi un’artista irriverente, ma tanto irriverente. Una, per dire, che sostiene che quando hai le mestruazioni lo dovresti sbandierare con orgoglio ai quattro venti (vedi il suo dipinto sotto). Una che usa tutti i media a sua disposizione: pittura, fotografia, collage, scultura, video. Una che nasce musulmana e ci scherza su. Questa è Sarah Maple, che vive a Londra e usa l’arte per parlare di femminismo, oppressione, gender.

Poi prendi una curatrice, Suzanna Petot, americana di nascita ma a Londra anche lei, con un curriculum lungo così. Le metti insieme e le fai parlare, in un talk che si intitola Agent Provocateur. Feminims, art and humour. Si prevedono scintille, perché queste due parlano di arte come poche persone sanno fare, dimostrando che l’arte contemporanea, se presa per il verso giusto, non sono non è noiosa ma ti fa riflettere e ti diverte.

Anti Rape Cloak - Desert, Sarah Maple

Il mantello ‘anti-stupro’ di Sarah Maple

Lo scopo del talk, organizzato da Fondazione Imago Mundi, è dimostrare che in arte si possono valicare i confini con garbo e ironia e arrivare dove non ci si sarebbe mai immaginato.

 

Menstruate with pride- oil on canvas - Sarah Maple

Questo dipinto di Sarah Maple si intitola “Vivi con orgoglio le tue mestruazioni”. Hai mai pensato di gridare ai quattro venti quando hai il ciclo?

Il talk si tiene in diretta sull’account instagram della Fondazione Imago Mundi il 2 dicembre alle 17.30.