Durante il primo lockdown ho avuto un’epifania. Mi sono accorta che, a causa della forzata prigionia, non potendo andare in tutti i luoghi in cui ero abituata ad andare, mi ero messa a fare cose che non avevo mai fatto prima. Cose che mi piacevano e per il cui arrivo nella mia vita dovevo proprio ringraziare il lockdown.
Ho pensato di cercare di scoprire che c’erano altre persone che avevano vissuto questa epifania, come me. E ho scoperto che tante donne, soprattutto donne, invece di deprimersi e piangere sulla loro prigionia forzata, avevano iniziato un nuovo progetto, per quanto strano e insolito potesse essere.
Ne è venuto fuori un progetto che ho chiamato A new me. Perché tutte le persone che ho intervistato – e che ho fotografato rigorosamente da remoto – si sono reinventate e da quello che erano è venuta fuori una nuova persona, forse più stanziale ma sicuramente più creativa.
Qui troverai le loro storie, come me le hanno raccontate e come le ho intese. Persone belle. Storie belle.